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Tare genetiche

Non accoppiare mai gerbilli consanguinei o affetti da tare. Nel caso succeda, possono presentarsi difetti genetici nella prole (coda storta, problemi alle zampe, etc.) e, a lungo andare, questo porta all'indebolimento della specie. Un consiglio valido, nel caso di voglia comprare un maschio e una femmina, è di sceglierli in negozi diversi o, se si adottano, scegliere due cuccioli nati da diverse famiglie. Se hanno poco più di un mese non si avranno problemi di inserimento.

Gravidanze prolungate

Da una ricerca (Mating post partem and length of gestation in the M. G., Norris e Adams, 1981) risulta che la durata della gravidanza può aumentare nel caso l'accoppiamento si verifichi dopo un parto o durante l'allattamento. La stima è di un prolungamento di 1,9 giorni per ciascun piccolo allattato.

Tranquillità

Durante le prime due settimane dalla nascita, non bisogna assolutamente cambiare la lettiera del gerbillario, nè cambiargi di posizione, nè aggiungere oggetti nuovi. Ogni cambiamento stresserà la madre che tenterà di rimettere le cose a posto, trascurando la prole.

Abbandono e cannibalismo

Un cucciolo troppo debole o malato può essere lasciato morire dai genitori. Il cadavere viene spostato durante le fasi di pulizia del nido. Raramente si possono verificare atti di cannibalismo. Le situazioni scatenanti sono: disturbo costante che causa stress alla madre; una femmina troppo giovane ed inesperta; troppi cuccioli; produzione di latte non adeguata o infezione alle mammelle.

Riproduzione

Premessa

Prima di decidere se far accoppiare la propria coppia di gerbilli, è bene fare alcune considerazioni. Da una gravidanza possono nascere più di 10 cuccioli, quindi bisogna valutare sia se si dispone di abbastanza spazio per alloggiarli dopo lo svezzamento, sia se c'è una reale opportunità di trovare loro dei nuovi padroni. Nel caso questo non rappresenti un problema, bisogna scegliere con cura la coppia: gli esemplari più belli, in salute, docili e socievoli sono i candidati ideali.

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Alcuni dati significativi

Maturità sessuale
Circa dopo 3 mesi
Periodo riproduttivo
Tutto l'anno
Stagione riproduttiva
Maschio: tutta la vita
Femmina: circa 2 anni
Gestazione
23-26 giorni (ma non è raro osservarne di più lunghe per svariate ragioni)
Ghiandole mammarie
8 (4 addominali e 4 toraciche)
Numero dei piccoli
Da 1 a 12. Nel caso di parti unici c'è il rischio che la madre non riesca a produrre il latte
Peso alla nascita
3 grammi
Svezzamento
Dopo i 21 giorni. Si consiglia comunque di tenere i cuccioli coi genitori fino ai 30 giorni
Dimorfismo sessuale
Maschio: distanza tra apertura anale e genitali di 1 cm.
Femmina: ano e vagina adiacenti

L'accoppiamento

Raggiunti i 3 mesi di età, una coppia può iniziare a riprodursi. Di solito il momento migliore è la sera, ma non è raro che accada di giorno. Nel periodo del calore la femmina è agitata e, durante l'accoppiamento, il maschio eccitato batte ripetutamente le zampe e rincorre la femmina, la quale, fermandosi, inarca la schiena e si fa penetrare. Se l'atto sessuale è andato a buon fine, la futura madre inizierà ad aumentare di volume ma ciò si potrà notare solo verso la fine della gestazione, quando il suo corpo avrà una forma a "pera" e, alzandosi sulle zampe, si noteranno due "sacche" sui fianchi.

Il parto

Prima di partorire, la femmina costruisce un nido molto comodo e riparato, quindi è bene aumentare il materiale necessario (fieno, carta igienica, cartone). Il parto avviene solitamente di notte e dura fino a un paio d'ore. Una volta esplusi i cuccioli, la placenta viene mangiata, essendo una ricca fonte di ferro da non disperdere. La fase successiva vede la madre pulire ed asciugare i piccoli leccandoli. Nel caso uno dei cuccioli risulti morto o molto debole, esso verrà mangiato. Il padre può essere tranquillamente lasciato nel gerbillario: a differenza di altri roditori, il gerbillo maschio aiuta la femmina, collabora nella pulizia e riscalda i cuccioli. L'unico inconveniente è che coprirà nuovamente la partner dopo alcune ore. Il consiglio, in questi casi, è di lasciarlo con la madre se si tratta del primo parto; nel caso sia il successivo, e se si hanno ancora i gerbilli della cucciolata precedente, si può dividere la famiglia in due gruppi: i maschi con il patriarca, le femmine ad aiutare la madre con i neonati.

Lo sviluppo

Gerbillo di una settimana Appena nati, i gerbilli sono indifesi, senza pelo, ciechi, sordi e completamente dipendenti dai genitori. Più una cucciolata è numerosa, più piccoli saranno i gerbilli. I genitori provvedono all'alimentazione, alla termoregolazione e alla stimolazione delle funzioni naturali.
Di seguito ecco elencate le fasi dello sviluppo:

Gerbillo di due settimane Durante queste settimane, se si vogliono controllare i nuovi nati, si può dare ai genitori del cibo o dei pezzi di cartone per farli allontanare dal nido. Prima di toccarli bisogna lavarsi accuratamente le mani senza usare saponi, per evitare di corrompere l'odore della loro pelle, rischiando che la madre non li riconosca più. Una volta preso in mano un cucciolo, bisogna fare particolare attenzione alla sua velocità: seppur cieco, è rapidissimo nei movimenti e si rischia di farlo cadere. Il rischio aumenta quando apre gli occhi, in quanto è già fisicamente formato e, sopratutto, sovraeccitato dal nuovo mondo che gli si presenta.
Gerbillo di quattro settimane Dopo due settimane il beverino va abbassato ad un'altezza che permette loro di raggiungerlo ed, eventualmente, la stessa cosa va fatta con la ciotola del cibo.