Riproduzione
Premessa
Prima di decidere se far accoppiare la propria coppia di gerbilli, è bene fare alcune considerazioni. Da una gravidanza possono nascere più di 10 cuccioli, quindi bisogna valutare sia se si dispone di abbastanza spazio per alloggiarli dopo lo svezzamento, sia se c'è una reale opportunità di trovare loro dei nuovi padroni. Nel caso questo non rappresenti un problema, bisogna scegliere con cura la coppia: gli esemplari più belli, in salute, docili e socievoli sono i candidati ideali.
Alcuni dati significativi
Maturità sessuale |
Circa dopo 3 mesi |
Periodo riproduttivo |
Tutto l'anno |
Stagione riproduttiva |
Maschio: tutta la vita Femmina: circa 2 anni |
Gestazione |
23-26 giorni (ma non è raro osservarne di più
lunghe per svariate ragioni) |
Ghiandole mammarie |
8 (4 addominali e 4 toraciche) |
Numero dei piccoli |
Da 1 a 12. Nel caso di parti unici c'è il rischio
che la madre non riesca a produrre il latte |
Peso alla nascita |
3 grammi |
Svezzamento |
Dopo i 21 giorni. Si consiglia comunque di tenere
i cuccioli coi genitori fino ai 30 giorni |
Dimorfismo sessuale |
Maschio: distanza tra apertura anale e genitali di 1 cm. Femmina: ano e vagina adiacenti |
L'accoppiamento
Raggiunti i 3 mesi di età, una coppia può iniziare a riprodursi. Di solito il momento migliore è la sera, ma non è raro che accada di giorno. Nel periodo del calore la femmina è agitata e, durante l'accoppiamento, il maschio eccitato batte ripetutamente le zampe e rincorre la femmina, la quale, fermandosi, inarca la schiena e si fa penetrare. Se l'atto sessuale è andato a buon fine, la futura madre inizierà ad aumentare di volume ma ciò si potrà notare solo verso la fine della gestazione, quando il suo corpo avrà una forma a "pera" e, alzandosi sulle zampe, si noteranno due "sacche" sui fianchi.
Il parto
Prima di partorire, la femmina costruisce un nido molto comodo e riparato, quindi è bene aumentare il materiale necessario (fieno, carta igienica, cartone). Il parto avviene solitamente di notte e dura fino a un paio d'ore. Una volta esplusi i cuccioli, la placenta viene mangiata, essendo una ricca fonte di ferro da non disperdere. La fase successiva vede la madre pulire ed asciugare i piccoli leccandoli. Nel caso uno dei cuccioli risulti morto o molto debole, esso verrà mangiato. Il padre può essere tranquillamente lasciato nel gerbillario: a differenza di altri roditori, il gerbillo maschio aiuta la femmina, collabora nella pulizia e riscalda i cuccioli. L'unico inconveniente è che coprirà nuovamente la partner dopo alcune ore. Il consiglio, in questi casi, è di lasciarlo con la madre se si tratta del primo parto; nel caso sia il successivo, e se si hanno ancora i gerbilli della cucciolata precedente, si può dividere la famiglia in due gruppi: i maschi con il patriarca, le femmine ad aiutare la madre con i neonati.
Lo sviluppo
Appena nati, i gerbilli sono indifesi, senza pelo, ciechi, sordi
e completamente dipendenti dai genitori. Più una cucciolata è
numerosa, più piccoli saranno i gerbilli. I genitori provvedono all'alimentazione,
alla termoregolazione e alla stimolazione delle funzioni naturali.
Di seguito ecco elencate le fasi dello sviluppo:
- 5° giorno: aprono le orecchie
- 7° giorno: appare il pelo. Si può anche tentare di sessare i cuccioli in quanto si notano i capezzoli delle femmine
- 10° giorno: iniziano ad esplorare l'ambiente
- 13° giorno: spuntano i denti
- 15° giorno: assaggiano i primi cibi solidi
- 17°-21° giorno: aprono gli occhi
- 22° giorno: iniziano ad essere indipendenti
Durante queste settimane, se si vogliono controllare i nuovi nati, si può
dare ai genitori del cibo o dei pezzi di cartone per farli allontanare dal nido.
Prima di toccarli bisogna lavarsi accuratamente le mani senza usare saponi,
per evitare di corrompere l'odore della loro pelle, rischiando che la madre
non li riconosca più. Una volta preso in mano un cucciolo, bisogna fare
particolare attenzione alla sua velocità: seppur cieco, è rapidissimo
nei movimenti e si rischia di farlo cadere. Il rischio aumenta quando apre gli
occhi, in quanto è già fisicamente formato e, sopratutto, sovraeccitato
dal nuovo mondo che gli si presenta.
Dopo due settimane il beverino va abbassato ad un'altezza che permette loro di raggiungerlo
ed, eventualmente, la stessa cosa va fatta con la ciotola del cibo.